La violenza di genere e sessualizzata si manifesta sempre di più anche tra i giovani, a volte già durante le prime esperienze di coppia. Un fenomeno al quale l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo aveva dedicato un opuscolo nel 2020, e che viene testimoniato in prima persona anche da alcuni giovani allievi del Centro professionale tecnico di Locarno, che l’anno scorso hanno partecipato al programma Batticuore, proposto in sede da tre docenti che si sono formati come facilitatori/animatori. Il percorso è stato proposto in Ticino per ora in alcune sedi del post-obbligo. Il progetto - spiega Pepita Vera Conforti, promotrice del programma per il DECS - s’inserisce nel Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica e di genere che implementa la convenzione di Istanbul. L’asse d’intervento - sui 4 totali - è quello della prevenzione.
Sempre in Ticino, lo scorso anno scolastico è partito anche un altro percorso che lavora su queste tematiche ma con gli allievi delle scuole medie. A proporlo e coordinarlo in questo caso è la Fondazione della Svizzera italiana per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia (ASPI). A questi due progetti, SEIDISERA ha dedicato due approfondimenti in occasione della campagna “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che si è aperta il 25 novembre - giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne - e si concluderà martedì 10 dicembre, nella giornata internazionale per i diritti umani.
La violenza nelle relazioni fra giovani: la prevenzione in Ticino
SEIDISERA 25.11.2024, 18:00
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“Lavorare sul concetto di consenso”
Cinzia Valletta, responsabile per ASPI di “Love limits” spiega che il percorso s’inserisce in un programma più ampio (“Il mio corpo mi appartiene”) sviluppato da Protezione dell’infanzia Svizzera, fondazione sorella alla quale ASPI è legata sin dalla sua nascita. ASPI ha dunque fatto un lavoro di traduzione e rielaborazione dei materiali per poi recarsi nelle scuole. Si tratta di un progetto interattivo che si avvale di sei grandi pannelli, corredati da chat a tema, storie, video e altri materiali. Il progetto - aggiunge - è un po’ un prosieguo della più nota mostra “Sono unico e prezioso” che ASPI propone da anni agli allievi delle elementari.
In Ticino è stato proposto finora a 14 classi, prevalentemente di quarta media. D’accordo con la Sezione dell’insegnamento medio del DECS durante lo scorso anno scolastico ci sono infatti state due fasi pilota: la prima si è svolta alle medie di Lugano Centro, con il coinvolgimento di 3 classi di quarta più una terza media. Una seconda fase pilota si è conclusa lo scorso maggio e ha interessato le sedi di Minusio, Balerna e Bellinzona 2. Il bilancio per l’ASPI è molto positivo: “Il progetto - afferna Cinzia Valletta - ha lasciato un segno, tanto che dalle direzioni ci è stato riferito che anche a mesi di distanza gli allievi parlavano delle attività svolte”. Dopo essersi confrontata con gli allievi, l’operatrice indica il consenso come uno dei temi sui quali c’è ancora un particolare bisogno di lavorare con i giovani, sia a scuola sia in famiglia.
Carobbio: “La prevenzione nelle scuole è centrale”
Alla prevenzione nel contesto scolastico ed educativo ha accennato anche la direttrice del DECS Marina Carobbio quando, nelle scorse settimane, insieme ad altri due consiglieri di Stato ha fatto il punto sull’implementazione del Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica. “Uno degli assi centrali è proprio la sensibilizzazione e la prevenzione nelle scuole. Lo abbiamo detto anche in conferenza stampa, come dipartimento vogliamo mettere a disposizione di tutti gli istituti scolastici ticinesi dei progetti, del materiale su cui lavorare. Questo porterà probabilmente anche un adattamento dei piani di studio, in modo che diventi una componente centrale, che in parte è già affrontata e viene fatta, dell’educazione in ambito scolastico”.
Per quanto riguarda il discorso finanziario, si riesce quindi a continuare a portare avanti simili progetti?
“Noi cerchiamo di avere le risorse. È chiaro che anche qui bisogna stare attenti a non diminuire i mezzi per affrontare una piaga sociale così grave e sensibilizzare appunto tutta la società e anche il mondo della scuola su questo tema”.
SEIDISERA del 08.12.24, l’intervista a Marina Carobbio
RSI Info 08.12.2024, 18:38
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Violenza contro le donne, la situazione in Svizzera
Telegiornale 25.11.2024, 20:00