AIDS, il coraggio di una donna

"Sono qui non solo per le donne indiane, che spesso vivono una condizione molto difficile, ma per le donne di tutto il mondo". Così Ratna Jadhav che, ai microfoni della RSI, ha raccontato la sua esistenza segnata dalla malattia ma anche dalla speranza, in occasione della Giornata mondiale della lotta all'AIDS.

Ratna, cresciuta in una povera zona rurale dell'India centrale, non sa che il marito ha contratto il virus dell'HIV. L'uomo lascia a lei e al figlio che nascerà questa terribile eredità. Quando muoiono sia il consorte sia il loro bambino, Ratna viene scacciata dalla famiglia di origine e dalla comunità in cui viveva. Abbandonata da tutti, cade nella disperazione e tenta il suicidio. Poi l'incontro con il medico Raj Arole, fondatore del Comprehensive Rural Health Project (CHRP), ONLUS attiva tra gli ultimi nello Stato indiano del Maharashtra, le cure e infine il ritorno a una nuova vita.

"Oggi Ratna è responsabile dei programmi agricoli del villaggio CHRP", spiega il professor Marco Lanzetta, chirurgo (entrato nella storia della medicina per aver partecipato nel 1998 a Lione al primo trapianto al mondo di una mano) e presidente del Groupe International Chirurgiens Amis de la Main (GIGAM). "Abbiamo scelto Ratna come testimonial 2017 della nostra ONLUS, in quanto simbolo di speranza. È la prova vivente che si può uscire dal tunnel della malattia e della disperazione, per tornare a una nuova vita. Con l'aiuto giusto".

Massimiliano Angeli

Ratna Jadhav sarà presente stasera, venerdì 1 dicembre 2017, in qualità di guest speaker alla serata di fine anno dove il GIGAM presenta le sue attività umanitarie: Grand Hotel Villa Castagnola di Lugano (ore 19 aperitivo e standing dinner). Per informazioni: GIGAM (Groupe International Chirurgiens Amis de la Main) - www.gicam.net