Ticino e Grigioni

Abusi di gruppo, chiesta l’assoluzione

I difensori dei tre giovani alla sbarra a Lugano perché accusati di aver violentato una loro coetanea sostengono che lei fosse consenziente

  • 5 aprile 2022, 13:52
  • 20 novembre, 18:20
La campanella risuonerà venerdì per la lettura del verdetto

La campanella risuonerà venerdì per la lettura del verdetto

  • ©Archivio Ti-Press
Di: FrCa 

I tre giovani, tra i 20 e i 21 anni, che da lunedì sono alla sbarra poiché accusati di aver violentato una coetanea conosceranno il loro destino venerdì quando il giudice Mauro Ermani pronuncerà la sentenza al termine di un procedimento delicato. La Corte delle Assise criminali dovrà soppesare due ricostruzioni diametralmente opposte di quanto avvenuto in un appartamento di Lugano lo scorso settembre. Da un lato quella degli inquirenti. Dall'altro quella dei difensori degli imputati.

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Processo per abusi sessuali di gruppo: parola alle difese

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Martedì mattina gli avvocati Deborah Gobbi, Clarissa Indemini e Mattia Guerra, si sono battuti per l’assoluzione dei loro assistiti, in particolare dal reato più grave di violenza carnale. Le arringhe sono ruotate attorno al consenso della ragazza: per le difese quella mattina, in quella casa, voleva avere dei rapporti sessuali con gli imputati. E in ogni caso, se non era consenziente non lo ha espresso chiaramente. I tre giovani, che hanno fra i 20 e i 21 anni, lo ricordiamo, sono accusati di averla violentata più volte, dopo una serata in discoteca.

"Non sono stupratori"

I tre legali durante le arringhe hanno ripercorso le dichiarazioni della ragazza e dei giovani, che, ovviamente, divergono. Hanno contestato la ricostruzione fornita dalla pubblica accusa secondo cui la ragazza, terrorizzata dalla situazione e paralizzata, aveva lanciato sufficienti segnali di disagio che gli imputati avrebbero dovuto cogliere. "Mi fai male", dicono le difese, non significa "smetti". Al contrario, ha dato segnali di assenso. Durante il percorso dall’uscita della discoteca a casa e anche in camera da letto. A sostegno di questa tesi ci sono e dichiarazioni degli imputati, alcune dichiarazioni della ragazza e un breve filmato che non è stato visionato in aula. La giovane avrebbe dunque fornito alla madre (ma anche a una precedente frequentazione) la versione che più le faceva comodo.

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Insomma, per le difese non ci sono prove che possano accertare la colpevolezza degli imputati. Piuttosto ci sono evidenze del contrario. I legali hanno chiesto alla Corte di fare astrazione dal passato dei tre e di giudicare con attenzione i fatti e i ruoli attribuiti ad ognuno. "Vedo dei ragazzi superficiali, volgari, ingenui", ha concluso l’avvocato Mattia Guerra, "ma non degli stupratori".

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Le accuse

La procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha esplicitato le sue accuse lunedì. In via principale tutti e tre gli imputati devono rispondere di ripetuta violenza carnale oltre alla violazione della sfera privata perché parte degli atti sessuali sono stati filmati. Le pene richieste vanno dai 6 anni e mezzo ai 9 anni di detenzione più l’espulsione dalla Svizzera (vedi correlati).

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