L’inchiesta è conclusa. Gli inquirenti hanno ricostruito nei dettagli quanto accadde a Pregassona la mattina del 25 ottobre scorso, quando l’inquilina di uno stabile accoltellò un cittadino marocchino residente oltre confine.
L’uomo era andato in via Ceresio a consumare della cocaina. Voleva rimanere nell’appartamento, ma la giovane insisteva per mandarlo via. Di qui il litigio e le ferite che ne seguirono, inferte al collo e al viso della vittima (fortunatamente senza gravi conseguenze). Lui venne ricoverato in ospedale. Per lei scattò l’arresto.
Tentato omicidio è l’accusa di cui dovrà presto rispondere alle Assise Criminali, dopo che la scorsa settimana – come detto – il procuratore pubblico Pablo Fäh ha chiuso l’istruzione. Il dibattimento verterà proprio sulla qualifica giuridica dei fatti; anche alla luce della dinamica difensiva descritta dall’imputata. “Mi sono sentita minacciata” – sostiene l’autrice del gesto, difesa da Demetra Giovanettina, che nel frattempo ha cominciato a espiare anticipatamente la pena.
A suo favore il perito psichiatrico ha ravvisato una scemata imputabilità di grado lieve-medio. Questo in ragione del disturbo di personalità misto di cui soffre, unito ai suoi problemi di dipendenza dalla droga. Solo un’adeguata presa a carico – ha stabilito l’esperto – potrà scongiurare il pericolo che torni a compiere atti simili. La misura suggerita è di tipo stazionario.
Quotidiano del 14.05.2024
Nuovi sviluppi sull'accoltellamento di Pregassona
Il Quotidiano 23.11.2023, 19:00