Ticino e Grigioni

La Giustizia del Luganese si fa in quattro

A seguito della bocciatura popolare dell’acquisto dello stabile EFG, il Governo ha suddiviso il comparto giudiziario in blocchi - Gobbi: “Non costerà di meno, ma questo è il mandato popolare”

  • 2 ore fa
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I nuovi indirizzi della cittadella della Giustizia

Il Quotidiano 27.11.2024, 19:00

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Di: Quot/Spi 

Dal Palazzo di Giustizia in via Pretorio allo stabile EFG in via Franscini. Questo era il trasloco previsto a Lugano per la Giustizia del Luganese, ma i cittadini lo scorso 9 giugno hanno affossato l’acquisto della ex banca del Gottardo. Un colpo di spugna che ha obbligato il Governo a ridisegnare una nuova “geografia” che è stata comunicata ufficialmente mercoledì.

Il piano B non c’era. Ma la Giustizia ha bisogno di una casa. Anzi di diverse case

Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni

Il nuovo mosaico presenta quattro accorpamenti di Autorità e Uffici interessati dalla pianificazione. Il passo successivo sarà quello di verificare, tramite una grida, le potenziali superfici a disposizione (si parla di locazione o acquisti di spazi/terreni). Sulla base di un’analisi svolta da un comitato presieduto dalla direttrice della Divisione Giustizia Frida Andreotti, il Consiglio di Stato ha quindi determinato i seguenti “blocchi”:

Blocco 1 “Filiera penale”: Ministero pubblico (sede Lugano), Ministero pubblico (attuale sede distaccata di Bellinzona), Magistratura dei minorenni, Ufficio del Giudice dei provvedimenti coercitivi e Polizia cantonale (Gendarmeria e Polizia giudiziaria).

Blocco 2 “Tribunale di appello”: Tribunale di appello (Sezioni di diritto civile e di diritto pubblico), Tribunale di appello (rientro della Corte di appello e di revisione penale attualmente con sede transitoria a Locarno), Sede Ordine degli avvocati (per statuto presso il Tribunale di appello).

Blocco 3 “Preture e Preture di protezione”: Pretura civile e futura Pretura di protezione di Lugano.

Blocco 4 “Servizi amministrativi”: Ufficio di esecuzione, Ufficio dei fallimenti e Ufficio del registro fondiario (sedi di Lugano).

A questi si aggiungono Autorità e Uffici, come il Consiglio della magistratura, il Tribunale penale cantonale e l’Ufficio dell’incasso e delle pene alternative, tutti potenzialmente collocabili in maniera separata e indipendente.

Fino alla votazione, ha detto ai microfoni della RSI il consigliere di Stato Norman Gobbi, “un piano B non c’era. Ma la Giustizia ha bisogno di una casa. In questo caso non sarà una sola, ma diverse case”. Quanto ai costi dell’operazione si andrà molto lontani da quelli preventivati per lo stabile EFG? “Credo di no - ha risposto Gobbi - . Da un lato c’è il rincaro, dall’altro avere separate le varie autorità comunque crea costi che si replicano. Penso solo al controllo degli accessi. Non costerà quindi di meno, ma risponde a quello che è il mandato del popolo ticinese che non voleva quell’immobile”.

In parallelo il Governo ha disposto le verifiche sugli spazi di cui i blocchi avranno necessità, in modo da stabilirne la futura ubicazione. “Anche a livello di sedi transitorie”, sottolinea la nota. Per ampliare il ventaglio di scelta verrà pubblicata una grida pubblica il prossimo 29 novembre sul Foglio Ufficiale. L’obiettivo, sottolinea l’Esecutivo, “è quello di procedere in tempi rapidi alla ridefinizione della pianificazione”, per poi sottoporre al Parlamento le decisioni del caso.

Nello stesso comunicato il Consiglio di Stato annuncia di avere deciso anche gli indirizzi strategici della pianificazione penitenziaria cantonale, visto lo stretto legame tra le Autorità giudiziarie e il settore dell’esecuzione pene, nonché la necessità di ristrutturare totalmente l’attuale carcere penale.

A tal proposito è stata confermata la realizzazione del nuovo complesso carcerario cantonale sull’attuale sedime di proprietà dello Stato sul piano de La Stampa. La realizzazione dell’opera seguirà un iter progettuale a sé stante, di cui il primo atto formale è stato l’annuncio del progetto all’Ufficio federale di giustizia ai fini della richiesta dei sussidi previsti dalla legge.

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