Tentato assassinio e violazione della legge che vieta i gruppi al Qaïda e Stato islamico sono i principali capi di accusa nei confronti delle 29enne cittadina svizzera che il 24 novembre del 2020 aveva ferito due donne con un coltello alla Manor di Lugano. Secondo il Ministero pubblico della Confederazione, che ha promosso l'accusa, l'imputata ha agito con l'intento di uccidere le sue vittime e di perpetrare un atto terroristico a nome dell'IS.
La procura federale ritiene che abbia agito con premeditazione e particolare mancanza di scrupoli, scegliendo le sue vittime a caso. Una delle due, lo ricordiamo, aveva riportato gravi ferite alla gola, mentre la seconda, con l'aiuto di altri presenti, era riuscita a bloccare l'assalitrice.
La 29enne dovrà rispondere anche di esercizio illecito della prostituzione. Dal momento dell'arresto si trova in detenzione, dall'agosto del 2021 in esecuzione anticipata della pena.