Il nuovo accordo fiscale tra Svizzera e Italia sui lavoratori frontalieri destinato a sostituire quello in vigore dal 1974 è morto e sepolto. O almeno, è quanto sostengono due deputati pentastellati di Como e Varese, Giovanni Currò e Niccolò Invidia. Il duo ha ottenuto il rinvio a data da stabilire della discussione alla Camera sul tema, ritenendo che i frontalieri e i comuni italiani di confine sarebbero troppo penalizzati da quanto previsto dall'intesa.
Ciò sei mesi fa. Ma ora la posizione dei due deputati sarebbe diventata quella di tutto il movimento grillino, a nome del quale si esprimono sulla questione. Danno voce a quello che da tempo è sotto gli occhi di tutti: in Italia non c'è la volontà politica di concludere l'iter dell'accordo fiscale con la Svizzera parafato tre anni fa. Un testo che, tra le altre cose, da un lato garantirebbe maggiori entrate anche al Ticino e, dall'altro, assicurerebbe parità di trattamento fiscale tra i lavoratori della Penisola sottoponendo anche i frontalieri alla tassazione ordinaria.
Le autorità elvetiche, sempre in attesa di una svolta, stanno cercando di verificare la situazione dopo che laRegione ha anticipato il congelamento. A sollecitare un chiarimento è stato anche il consigliere nazionale Marco Chiesa che ha sottoposto al Consiglio federale una interrogazione urgente. E pure le autorità cantonali ticinesi si sono attivate per capire cosa stia succedendo a Roma. La Lega dei ticinesi, da parte sua, tramite un comunicato, è tornata a chiedere il blocco dei ristorni.
RG 18.30 del 08.02.18: le parole di Matteo Salvini al microfono di Claudio Bustaffa
RSI Info 20.11.2018, 19:16
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D'altronde Matteo Salvini ai microfoni della RSI lo aveva detto già lo scorso febbraio: se andiamo al Governo, l'accordo verrà rinegoziato. Nella capitale italiana da tempo non tira aria favorevole all'accordo che in passato è rimasto fermo a causa dei cambiamenti di Governo.
Da allora non si è mosso più nulla. Il perché lo hanno spiegato alla RSI i due stessi deputati del M5S. "È giusto che i cittadini svizzeri capiscano che, con questo accordo, la possibilità di avere una doppia tassazione per gli italiani, sia per la provincia di Varese sia per il territorio di Como, significa probabilmente veder aumentare la disoccupazione e andare a deprimere un territorio in maniera assolutamente inutile", sottolinea Niccolò Invidia, parlando a nome dei Cinquestelle.
La questione è ovviamente in primo luogo nelle mani del Governo Conte che deve stabilire cosa intende fare dell'esito delle trattative conclusesi all'epoca di Pier Carlo Padoan ed Eveline Widmer-Schlumpf. RSI ha tentato di ottenere qualche chiarimento direttamente dal ministero dell'Economia e delle Finanze ora retto da Giovanni Tria. Ma il tentativo odierno è stato vano.
Accordo sui frontalieri più lontano
Telegiornale 20.11.2018, 21:00