Tra le conseguenze del gran caldo c'è l'esplosione della fioritura di cianobatteri (quelle che un tempo erano chiamate alghe verdi). Sono organismi - come abbiamo imparato a conoscere - che possono avere effetti negativi sulla salute. Già ad inizio agosto il Laboratorio cantonale aveva sconsigliato di fare il bagno nelle aree più colpite - soprattutto tra Agno e Melide -. In seguito è scattato il divieto di entrare in acqua al lido di Bissone.
Ora la domanda riguarda la possibile estensione del divieto di balneazione verso una parte più ampia del lago Ceresio. "Effettivamente il bacino sud del lago Ceresio è stato toccato da diverse fioriture, per il momento abbastanza localizzate. Possono provocare accumuli forti di cianobatteri che hanno portato poi in determinati casi a sconsigliare la balneazione oppure vietarla", spiega ai microfoni della RSI, Nicola Forrer, direttore del laboratorio cantonale.
Ma allora è possibile che il divieto di balneazione scatti in altre zone del lago nei prossimi giorni, visto oltretutto che le temperature non scenderanno?
"Il caldo è uno degli elementi principali, unito alla disponibilità di nutrienti e a una situazione calma, quindi senza vento, senza temporali. Queste fioriture sono molto dinamiche. In un lido ci può essere il mattino l'acqua limpida e poi il pomeriggio un accumulo di cianobatteri a riva. In quel caso si giustifica poi anche un divieto di balneazione a tutela del bagnante."
Il problema per ora riguarda soprattutto la parte a sud del ponte-diga. Il laboratorio cantonale sta dunque monitorando la situazione in più punti.
Sul lago, però, a far da sentinella ci sono soprattutto i pescatori. E allora a Urs Lüchinger, presidente della Federazione per l'agricoltura e la pesca, abbiamo chiesto se i cianobatteri sono presenti anche altrove: "Bacino nord e bacino sud si comportano in modo molto differente. Io stamattina sono uscito a pescare e vedevo una leggera presenza di questi cianobatteri. Ci sono anche nel bacino nord, ma sicuramente molto molto più diluiti. Li ho visti soprattutto a Paradiso. Era abbastanza logico trovare cianobatteri in quel punto".
Riva nord dunque meno colpita, ma comunque da monitorare. Questa è la situazione sul Ceresio. Come sta invece il Verbano?
"Per il momento non abbiamo avuto segnalazioni sul Lago Maggiore e anche negli scorsi anni è sempre stato un po risparmiato da questo fenomeno. Nel Lago Maggiore c'è una maggiore circolazione, anche apporto di acqua fresca e correnti nel lago che rallentano o impediscono sviluppo di cianobatteri", dice Nicola Forrer.
È noto il caso del lago di Neuchâtel, dove nel 2020 sei cani morirono in 24 ore dopo essere entrati in contatto con i cianobatteri...
"Nel lago di Neuchâtel erano cianobatteri presenti sui fondali, invece i cianobatteri che sono presenti nel lago di Lugano sono microcisti e producono un altro tipo di tossina, non così pericoloso. Comunque anche queste tossine possono avere effetti negativi, in particolare sui bambini, perché da un lato hanno la pelle più sensibile, dall'altro i bambini, giocando in acqua, spesso ne ingeriscono quantità anche importanti. Queste tossine possono dare effetti gastrointestinali e anche effetti più a lungo termine al fegato... sono problematiche per i cani, perché, facendo il bagno, quando escono si ritrovano il pelo sporco e tendono a pulirlo leccandolo", dice Nicola Forrer.
Urs Lüchinger è anche presidente dell'associazione che organizza la traversata del lago che si terrà domani (domenica) tra Caprino e il Lido di Lugano. Coinvolgerà diverse centinaia di persone. Com'è l'acqua in quella zona?
"Ho controllato un po'. Nel Golfo di Lugano non ce n'erano, al Lido stamattina presto non c'era niente e in Villa Favorita, dove ho pescato, non c'era assolutamente nessuna presenza di cianobatteri", dice Lüchinger.
Il problema delle alghe nel Ceresio
Il Quotidiano 17.08.2023, 19:00