"Non ci faccio neanche caso perché su TikTok (il social network cinese che propone video n.d.r) magari, io dico, guardo cinque video, ma poi continuo a scorrere e ci posso stare anche per due ore... una volta ci sono stato 11 ore". Il confine tra uso e abuso di tecnologia è sottile. E questo tipo di dipendenza tra i ragazzini si è accentuato con il confinamento: 3-4 di loro sono anche stati ricoverati d'urgenza negli ultimi mesi al Civico di Lugano. Nelle famiglie è spesso fonte di discussioni anche accese. Parliamo del tempo passato sui social o con i videogiochi, del confine fra uso e dipendenza che riguarda ragazzini sempre più giovani.
I casi più gravi generalmente rappresentano l'1% ma, secondo uno studio del 2017, nella Svizzera italiana circa il 18% dei giovani ha un utilizzo di internet fra il rischioso e il problematico. Una situazione peggiorata con la pandemia e il conseguente confinamento.
Proprio per questo si pensa alla creazione di un gruppo multidisciplinare per aiutare i genitori in difficoltà come Michela, intervistata dalla RSI. Una storia difficile anche da raccontare, la sua, ma non è né un caso unico né un caso limite. L'abuso di giochi online, social e più in generale di tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia digitale può portare anche ad ospedalizzazioni con sedazioni per diversi giorni. Negli ultimi mesi nel reparto di pediatria dell'ospedale civico di Lugano i ragazzini di 12/13 anni ricoverati d'urgenza sono stati 3 o 4. Un fenomeno preoccupante? Per il primario Valdo Pezzoli, che li accoglie, si è assistito a una crescita, anche delle richieste di aiuto. Ad interessarsi al fenomeno anche lo psicologo Dario Gennari che, avendo avuto a che fare con casi problematici, negli ultimi anni ha approfondito la tematica.
Dati ancora ce ne sono pochi ma secondo il sondaggio "Benedetta tecnologia" effettuato dal docente e ricercatore della SUPSI Alessandro Trivilini proprio in primavera, su un campione di 643 persone, nella fascia di età fra i 13 e i 18 anni l'uso dello smartphone durante il lockdown è cresciuto del 45%.