In venti giorni in Ticino sono stati abbattuti 619 camosci, 1’722 cervi, 389 caprioli e 646 cinghiali. È questo il bilancio della caccia alta 2024, che ha avuto luogo dal 31 agosto al 14 settempre, e dal 20 al 24 settembre, come reso noto venerdì dalle autorità cantonali.
Sul fronte della regolazione del cinghiale, dall’inizio del 2024 (considerando quindi anche la caccia estiva) sono stati abbattuti complessivamente 2’384 esemplari (nel 2023 erano, nel medesimo periodo, 2’123). Un dato positivo nell’ottica della prevenzione dei danni.
Ma c’è preoccupazione, in quanto le catture non hanno portato all’auspicata riduzione degli effettivi secondo la strategia di prevenzione contro una potenziale epidemia di peste suina africana. Da qui la necessità di effettuare ulteriori prelievi durante la caccia invernale (tra metà novembre 2024 e gennaio 2025), con un eventuale prolungamento del provvedimento sui mesi successivi, a seconda dell’esito delle discussioni con l’Ufficio federale dell’ambiente.
Anche per camosci, cervi e caprioli non sono stati raggiunti completamente gli obiettivi. Con 619 catture, la quota di camosci è inferiore al piano di abbattimento di 800 esemplari. Sul fronte del capriolo, durante la caccia tardo autunnale continueranno i prelievi volti a correggere il rapporto tra i sessi (che idealmente deve essere paritario tra maschie e femmine). E anche per il cervo si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale in modo da raggiungere gli obiettivi del piano di abbattimento.
Caccia alta 2024
Quattordici patenti ritirate
Complessivamente la caccia alta 2024 si è svolta in modo corretto: le autorità segnalano poco più di 130 autodenunce, una cinquantina di infrazioni minori e 14 casi di ritiro della patente di caccia per violazioni particolarmente gravi della legislazione cantonale e federale in materia di caccia, come ad esempio l’utilizzo di messi ausiliari vietati e l’esercizio venatorio in bandita di caccia.
Notiziario
Notiziario 27.09.2024, 16:00
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