Sussistevano da tempo, a livello di Governo e di amministrazione cantonale, sospetti su intese occulte in merito ai prezzi nel settore dell'edilizia stradale. Si è fatto poco, tuttavia, per fermarle. È la dura conclusione sulla vicenda di Appaltopoli a cui è giunta la Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sulla vicenda nei Grigioni.
L'inchiesta appaltopoli nei Grigioni
Il Quotidiano 21.04.2021, 19:00
Secondo l'organismo d'indagine, che ha presentato oggi, mercoledì, il suo secondo rapporto, i rilievi in questione risalgono addirittura al 2000. Quanto a quelli sul cartello nella Bassa Engadina, portati in evidenza dai media, essi non erano stati reputati di grandi proporzioni. Solo i dipendenti dell'Ufficio tecnico cantonale avevano maturato sospetti, e ne erano venuti a conoscenza in seguito.
"Nonostante i sospetti e le conoscenze esistenti, il cantone è intervenuto solo in modo molto esitante. Inizialmente non ha preso nessun tipo di misura oppure in modo insufficiente", sottolinea la CPI, la prima istituita nella storia dei Grigioni. Gli inquirenti non hanno invece potuto provare eventuali fatti di corruzione.
RG 12.30 del 09.06.2021 I dettagli sul rapporto della CPI nella diretta di Roberto Scolla
RSI Info 09.06.2021, 16:32
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La relazione illustrata stamani prende in esame, nell'economia della vicenda, il ruolo del Governo, dei dipartimenti e dei servizi cantonali. In un primo rapporto, pubblicato due anni fa, la CPI aveva invece rivolto critiche sull'operato della polizia nei confronti dell'informatore Adam Quadroni. L'imprenditore aveva rivelato ciò che faceva il cartello edile della Bassa Engadina.
ATS/ARi