I dipendenti ticinesi della Navigazione Lago Maggiore (NLM), prima di votare la prosecuzione dello sciopero in atto dal 25 giugno, hanno affidato un nuovo mandato ai sindacati: chiedere al Consiglio di Stato di valutare altre opzioni rispetto al consorzio che la NLM mira a creare con la Società navigazione del Lago di Lugano (SNL), incluso il passaggio alle FART.
Con l’azienda di trasporto pubblico, si legge in un comunicato inviato lunedì “ci sono già delle relazioni per quanto riguarda la cassa pensione”. Inoltre, continua la nota, “il personale svizzero è sottoposto al Contratto collettivo FART-NLM e da anni le FART collaborano con la NLM nella gestione dei salari”.
Nel corso dell’assemblea sono inoltre stati espressi seri dubbi sull’ipotesi della gestione del bacino svizzero del Verbano da parte della SNL.
L’astensione dal lavoro è scattata per protestare contro il licenziamento di 34 collaboratori, residenti in Svizzera, da parte della società di trasporto lacustre.
“Sbloccare i pontili”
I sindaci dei comuni ticinesi che si affacciano sul Verbano hanno nel frattempo inviato una lettera aperta agli scioperanti esortandoli a sbloccare i pontili e a riprendere il lavoro. I sindaci e il presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, Tiziana Zaninelli, “manifestano la comprensione per la situazione dei dipendenti e esprimono sostegno morale ai loro familiari”, si legge nella nota, ma chiedono ai sindacati e ai lavoratori “di dimostrare senso civico e morale, collaborando nella ricerca di una soluzione condivisa”. “Lo sciopero ad oltranza sta arrecando gravi danni al Locarnese che ha nel turismo una delle maggiori fonti occupazionali e di reddito”.
ludoC
Dal Quotidiano: