La posizione del 54enne macedone che il 23 giugno ad Ascona ha ucciso la moglie si aggrava ulteriormente. Gli elementi emersi durante le prime fasi dell’inchiesta sui fatti avvenuti sulla rampa dell’autosilo e sui retroscena del dramma familiare hanno indotto il sostituto procuratore generale Antonio Perugini a modificare l’accusa nei suoi confronti da omicidio intenzionale ad assassinio.
Il cambiamento di imputazione, rileva il Corriere del Ticino, sarebbe legata in particolare al fatto che l’uomo (attualmente in detenzione preventiva nelle speciali celle per casi psichici dell'OSC a Mendrisio) prima di tentare il suicidio, avrebbe esploso almeno sette colpi di pistola in direzione della consorte.
L’omicidio è punito con una pena non inferiore ai 5 anni. L’assassinio (un’uccisione volontaria con movente, scopo o modalità particolarmente perversi, recita il codice penale) invece con la detenzione a vita o, comunque, non inferiore a 10 anni.
Diem