Ticino e Grigioni

Asilanti, come Coira risparmia

La gestione grigionese dei richiedenti permette di accantonare diversi milioni versati da Berna. Un merito? Non per tutti

  • 11 febbraio 2017, 13:50
  • 23 novembre, 06:49
Uno degli ex alberghi affittati dai Grigioni per alloggiare i richiedenti l'asilo

Uno degli ex alberghi affittati dai Grigioni per alloggiare i richiedenti l'asilo

  • RSI

I Governi cantonali spesso si lamentano perché la Confederazione non verserebbe abbastanza fondi per la presa a carico dei richiedenti l'asilo. La situazione varia però da cantone a cantone per la diversa gestione dei circa 1'400 franchi al mese a testa che arrivano da Berna per alloggio, vitto, articoli di igiene e domestici, abbigliamento, fabbisogno personale e assistenza sanitaria. In Romandia, in particolare, i fondi federali non bastano.

Il bilancio finanziario tra soldi arrivati dalla Confederazione e spese

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Nei Grigioni invece negli ultimi anni si è speso meno di quanto ricevuto. In totale sono stati messi da parte circa 8 milioni di franchi, accumulati soprattutto nel 2012 e 2013.

Coira ha raggiunto il risultato puntando su alloggi collettivi, un'amministrazione snella e un rapido accesso al mondo del lavoro, ma soprattutto su una politica conseguente di rimpatrio di chi si è visto respinta la domanda (per chi va allontanato i cantoni ricevono circa 6'000 franchi una tantum, e più si è rapidi nell'esecuzione minori sono le uscite).

Una politica che chi opera in aiuto dei rifugiati non condivide, anche se si riconosce che la situazione, negli ultimi anni, è migliorata. Ma non basta. "Non credo che il cantone debba guadagnare con l'asilo. Deve spendere ciò che riceve, per garantire condizioni umane. Addirittura di più se serve per evitare in futuro maggiori costi a livello sociale", nota il presidente di Aiuto per i richiedenti l’asilo Grigioni Gustav Ott.

Una critica respinta dal responsabile retico del settore che ogni anno si occupa dell’accoglienza del 2,7% dei richiedenti arrivati in Svizzera (il Ticino ne accoglie il 3,9%). "Nell'asilo le oscillazioni sono grandi, il settore è molto volatile. Ci sono anni in cui si coprono tutti i costi, altri dove si invece si va sotto. Il nostro obiettivo è che a lungo termine non si debba attingere alle casse cantonali. I forfait che riceviamo dalla Confederazione contengono anche costi futuri, ad esempio per alloggi di riserva, costruiti ex novo o affittate", spiega Marcel Suter, capo dell’ufficio migrazione e diritto civile. Nel 2016, ad esempio, si è speso quanto incassato. Inoltre "anche i cantoni che hanno potuto accantonare soldi grazie ad una buona gestione nei prossimi anni – sottolinea - avranno più costi e registreranno deficit. La percentuale di chi riceve asilo cresce e più gente rimane qui".

Diem/TG

Dal TG12.30:

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