Alla Valascia di Ambrì domenica, dentro e fuori la pista - prima, durante e dopo la sfida tra HCAP e Losanna -, si è consumato un attacco "premeditato" da parte di una sessantina di membri di organizzazioni violente ticinesi, romande e tedesche. A rivelarlo è il club leventinese che lunedì ha diffuso un comunicato nel quale condanna i disordini, si scusa con il pubblico e spiega cosa è successo ai margini di una partita ritenuta da polizia e federazione a medio rischio.
"Ci siamo trovati di fronte ad un attacco premeditato che non è fatto da sportivi o da tifosi ma da un gruppo di facinorosi organizzati, mascherati, vestiti in nero costituitosi tra il Ticino e la Germania, con qualche rappresentante da Losanna, che non aveva nulla a che fare con il rischio stimato dalle forze dell’ordine" ha spiegato il presidente Filippo Lombardi ai microfoni della RSI.
La condanna dei propri tifosi
"L’HCAP condanna anche l’immaturità dimostrata da una parte della propria tifoseria organizzata, chiaramente caduta nella trappola della provocazione del gruppo citato, alla quale ha reagito ben oltre i limiti che il buon senso impone, prima ancora della legge" scrive la società in una nota in cui annuncia di aver deciso due correttivi per evitare il ripetersi di situazioni del genere. Il primo riguarda il potenziamento del dispositivo di sicurezza. Il secondo la chiusura del settore ospiti in occasione delle partite della domenica pomeriggio. Entrambi entreranno in vigore dalla prossima stagione.
Il club presenterà denuncia contro ignoti costituendosi accusatore privato affinché la magistratura penale identifichi e persegua chi si è reso protagonista delle violenze (per fortuna senza conseguenze fisiche troppo gravi) e dei danneggiamenti. Gruppi di scalmanati hanno preso di mira i tifosi dell'Ambrì già prima della partita. Poi durante il match vi sono stati l'accensione di un fumogeno e l'utilizzo di spray al pepe. E alla fine gli ultras hanno sfondato la transenna divisoria, piombando nel settore dei tifosi locali ed attaccando alla cieca chi si trovava sugli spalti, dove c'erano i gruppi del tifo organizzato biancoblù ma anche donne e bambini fuggiti da una porta laterale. Sono volati pugni, calci, seggiolini, oggetti vari e proiettili di gomma sparati dalla polizia per calmare gli animi.
"Lo sport e la società civile non possono e non devono cedere davanti all’idiozia, all’arroganza e alla violenza di una minoranza di esaltati!" sottolinea il sodalizio assicurando "la massima collaborazione alle forze dell’ordine per l’identificazione dei facinorosi e si augura che vengano severamente puniti".
Un ringraziamento particolare viene inoltre rivolto a "tutti coloro che i sono prodigati per mantenere l’ordine e proteggere l’incolumità in particolare dei numerosi bambini presenti" ad una partita segnata dalla violenza.
Diem/CSI
L'accaduto alla Valascia martedì al centro della puntata di Modem Botte da pista con ospiti:
Omar Gargantini, giornalista sportivo RSI;
Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni;
Filippo Lombardi, Presidente dell'HCAP
Jean-Jacques Aeschlimann, managing director HCL