Un uomo è stato condannato a un anno e tre mesi di detenzione sospesi per atti sessuali con persone inette a resistere, per aver approfittato di una donna ubriaca nel giugno del 2021 a Lugano. L'uomo dovrà anche risarcire la vittima con 1'000 franchi.
È una storia squallida, così l'ha definita l'avvocata che rappresenta la donna. Squallida perché racconta di un uomo che - per puro egoismo - si approfitta di una persona palesemente incapace di resistere.
I fatti si sono svolti nel giugno del 2021. Una 49enne, attorno alle 02.30, stava facendo autostop dopo una serata in un bar di Lugano. L'imputato, di 47 anni, l'ha fatta salire in macchina - si è accorto che la conosceva almeno di vista - e l'ha riaccompagnata a casa. Arrivati al parcheggio si è fatto praticare del sesso orale; convinto - a suo dire - che lei fosse consenziente. Come abbia potuto pensarlo per il giudice Siro Quadri è un mistero, perché la donna era decisamente ubriaca: barcollava, biascicava, e pochi minuti prima dell'atto sessuale era persino caduta.
Una vicenda - questa - che secondo il giudice non va banalizzata per almeno due motivi. In un atto sessuale il consenso deve sempre esserci (ubriachi o no) e poi per il coraggio che ha dimostrato la vittima. Che nonostante la vergogna per aver bevuto troppo, per averci messo del tempo a ricostruire l'accaduto perché ricordava pochissimo, ha avuto la forza di denunciare e far valere i propri diritti.