"Non ho mai visto un conflitto così feroce con tanti bambini torturati e uccisi". Inizia con queste parole l'ultimo libro di Carla del Ponte, intitolato "Gli impuniti. I crimini in Siria e la mia lotta per la verità", presentato martedì sera a Locarno.
"A fine anno mi ritirerò dalla vita pubblica", ha ripetuto l'ex-procuratrice del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, che - ai microfoni della RSI - ha sottolineato di aver voluto scrivere quest'opera per rispondere a una sua precisa esigenza.
"Sono tutte storie molto gravi, molto cruente, molto crudeli, per esempio la decapitazione di un ragazzino di 12 anni", ha spiegato Carla del Ponte. "Torture ed episodi che difficilmente si possono dimenticare. Come ex procuratore mi resta il bisogno di cercare giustizia per le vittime, cercando di ottenere un tribunale internazionale che si occupi di questi crimini. Purtroppo non è stato possibile. Ho scritto il libro proprio per sollevarmi un po' da questa frustrazione. Ho messo nero su bianco quello che andava detto, così resta e io mi posso distanziare un pochino. Adesso però è il momento di ritirarmi e di sparire, perché non mi occupo più di giustizia internazionale né di giustizia nazionale. E' il momento, adesso, di scomparire".
RG/M. Ang.