La ditta per la quale lavorava l’operaio morto la settimana scorsa in un cantiere di Via Ghiringhelli a Bellinzona era stata segnalata più volte ed era già stata multata dalla Commissione paritetica. Lo ha dichiarato in un’intervista a laRegione Matteo Poretti, sindacalista di lungo corso presso UNIA.
La società ha sede a Roveredo (in Mesolcina) e conta una cinquantina di operai che sottostanno al contratto nazionale mantello, ma non a quello ticinese - più restrittivo – in virtù del domicilio societario nei Grigioni, nonostante operi prevalentemente in Ticino. La ditta è molto apprezzata dalla imprese edili in Ticino ma, sostiene Poretti sulle colonne del giornale, "sfrutta gli elevati ritmi di produzione e il cinismo con il quale impone alla propria forza lavoro rischi professionali oltre il consentito, condizioni molto redditizie in un contesto dove impera la guerra dei prezzi".
Segnalazioni, si legge ancora sul giornale, sono state inviate alla Commissione paritetica cantonale soprattutto in merito al divieto di lavorare in caso di intemperie. Contattata telefonicamente dalla RSI, la società non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
L’inchiesta prosegue
L’inchiesta penale, nel frattempo, prosegue, ma saranno necessarie analisi approfondite per chiarire cause ed eventuali responsabilità penali nella morte dell’operaio 44enne, schiacciato da una scala di cemento che ha ceduto all’improvviso.
Morte sotto inchiesta
Il Quotidiano 10.11.2022, 20:00