A Bellinzona prende forma la strategia per sbloccare il progetto del nuovo ospedale cantonale, previsto sui terreni della Saleggina. La chiave per avanzare è chiara: individuare grandi appezzamenti edificabili da dezonare per compensare l’area destinata alla struttura sanitaria.
“Oggi non sono in grado di dire dove e come si dezonerà”, ha dichiarato ai nostri microfoni Mattia Lepori, capo Dicastero territorio e mobilità di Bellinzona, sottolineando tuttavia l’importanza di una stretta collaborazione tra Comune, Cantone ed Ente Ospedaliero Cantonale “per riuscire a portare a casa l’ospedale”.
La condizione indicata nel rapporto del Dipartimento del territorio è inequivocabile. Per compensare i metri quadrati necessari alla prima e più urgente fase del progetto sarà indispensabile dezonare immediatamente un’area equivalente di almeno 60’000 metri quadrati, come previsto dalla Legge sulla pianificazione del territorio. Questo punto è stato ribadito ieri sera (martedì) dal direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, durante la seduta del Gran Consiglio.
La prossima settimana Zali presenterà il tema alla Commissione della gestione. Nel frattempo, Bellinzona ha iniziato a valutare le opzioni disponibili: soprattutto a nord, lungo il fiume Ticino, non mancano spazi verdi di una certa estensione. Tuttavia, la compensazione non deve necessariamente avvenire all’interno del territorio comunale. I terreni potrebbero essere anche di proprietà cantonale o dell’EOC.