“Nato re o Renato ? Tutti e due. C’era un'azione all'Aldi”. Il nuovo re, Renato Dotta, stringe le mani e risponde alle domande che gli pongono. Li saluta tutti personalmente, i sudditi presenti all'Espo. Il palazzetto è stracolmo, venerdì mattina, per il pranzo offerto da Rabadan agli anziani. Una mano tira l’altra. Ed il re spara battute a raffica. Rigorosamente in dialetto. “ Al par de ves un Consiglier da Stat in campagna elettorale. Neanche el Beltraminel in ün dì al tira sü iscì tanti vot ”. Poi, finiti i saluti, tocca a noi.
Allora, è stata dura mantenere il segreto?
“Si, l’attesa è durata quasi un anno. Abbiamo deciso l’anno scorso e subito m’hanno detto: “Bisogna creare il sorpresone”. Cito, cito assoluto. Senza dire niente. Ho dovuto seguire il famoso detto, estrapolato dalla politica: “ O dovü fa una grant oregiatada ”. E’ stata dura. Ma ce l’abbiamo fatta. Certo ho dovuto raccontare ün sac da ball ”.
E ieri sera l’esordio…
“E’ stato molto emozionante. C’erano meno di 3'200 persone, ma la Piazza era piena ed è stato molto bello. Ci si può preparare, ma quando ci sei l’emozione ti viene. Allora sono andato a ruota libera. E’ la formula migliore. E’ carnevale. E bisogna essere liberi. Esprimere i sentimenti che si sentono al momento. Lasciarsi andare”.
Dopo re Dantun, che è momò, la corona torna nel Bellinzonese, lei è di Camorino…
“Si. E se i sudditi saranno contenti per qualche anno non la molleremo”.
Stasera andrà alla festa dei VIP?
“No, non ci voglio andare. Perché sa cosa vuole dire VIP? “Vado in pensione”. E mia “very important person”. Dunque meglio stare tranquilli. No, stasera c’è il “Got talent”. Che sarebbe “a go taleent”. Ma bisogna dirlo in inglese, sennò si è demodé”.
E Mario Branda che dice?
“Il sindaco era un po’ arrabbiato. Gli ho spiegato che dobbiamo fare un po’ di rumore, perché gliel’hanno detto troppo spesso ultimamente che Bellinzona dorme. E invece no. Bellinzona vive, vive. Sono solo tre o quattro quelli che hanno voglia di dormire”.
Dunque farà le cinque del mattino ogni notte?
“Forse un po’ meno. Non bisogna esagerare. Il problema sarà la faccia di mia moglie mercoledì mattina. Chissà quante me ne dirà. Per ora sta affilando le armi”.
Perché la regina è carina…
“Non solo lei, anche la corte. Giovani e piene di energia”.
Ci può dare qualche anticipazione sul corteo di domenica? Chi finirà nel mirino della satira sul Viale Stazione?
“Gli ultimi temi d’attualità: Bellinzona che dorme, la storia dei lupi. Ma voglio lasciarmi sorprendere. Sapere tutto in anticipo, non rientra nello spirito del carnevale”.
E per finire, cosa augura ai suoi sudditi?
“Ai sudditi e a tutto il resto del cantone auguro di divertirsi. Il carnevale è una bella occasione. Piena di bei momenti. Bisogna avere il coraggio di fare qualche passo indietro. E penso a quei carnevali durante i quali si sta assieme in allegria. E soprattutto di farlo con testa”.
Joe Pieracci
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