Il prezzo della benzina è aumentato di quasi il 30% nel corso dell’ultimo anno, raggiungendo livelli che non si registravano dal 2018. Un litro di carburante costava mediamente 1,60 franchi prima della pandemia; per tornare a 1,40 durante il lockdown. I prezzi sono poi tornati ad aumentare, fino anche a 20 centesimi al litro durante l’estate.
Diversi i fattori che incidono sul costo della benzina, spiega Paolo Righetti, presidente della sezione ticinese di Swiss Oil, associazione mantello dei commercianti di carburante: “Il primo è il costo del prodotto raffinato. Abbiamo poi l’onere del trasporto dal luogo di produzione a quello di stoccaggio, le tasse della Confederazione (oltre il 50% del prezzo, ndr) e il margine del rivenditore sul prezzo finale”.
L’organizzazione non si aspetta un calo dei prezzi, anche perché dal 2022 vi sarà un altro aumento di circa 6 centesimi al litro voluto dal Consiglio federale in base all’attuale legge sul CO2. Bisogna inoltre considerare la spinta alla domanda di greggio per sostituire gas e carbone, diventati troppo cari.