Alla fine di settembre erano impiegati in Svizzera 403’243 lavoratori frontalieri, secondo i dati forniti venerdì dall’Ufficio federale di statistica, che ha rilevato un incremento dell’0,7% rispetto alla fine di giugno e del 2,4% su base annua. Oltre la metà di questi vive in Francia - il 57,4% per la precisione - mentre gli italiani erano il 23% e i tedeschi il 16,4%.
L’incremento annuo e trimestrale vale per tutte le macroregioni analizzate con un’unica eccezione, il Ticino, dove si riscontra invece un calo trimestrale dello 0,6% e annuo dell’1,3%, che ha portato il totale a 79’303 frontalieri.
Uno sguardo al Paese di provenienza mostra che i frontalieri italiani nel loro complesso, 92’792, sono meno numerosi che nel 2023, così come gli austriaci. Il settore che fa segnare invece l’incremento più consistente è quello primario (+6,7% annuo), che rappresenta tuttavia meno di un centesimo dei posti complessivi occupati da lavoratori di oltre confine. Il terziario, il settore dei servizi, vale invece ormai i due terzi abbondanti del totale e cresce più rapidamente del secondario (industriale).
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Notiziario 08.11.2024, 11:00