Ticino e Grigioni

Carobbio: "Continuare a garantire una scuola di qualità"

La direttrice del DECS intervistata dalla RSI: "La formazione professionale è un settore molto importante, che in Ticino va valorizzato maggiormente"

  • 21 giugno 2023, 19:18
  • 16 agosto 2023, 10:30
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Marina Carobbio fa un primo bilancio

SEIDISERA 21.06.2023, 19:02

  • Ti Press

L'ultima sessione dei lavori parlamentari ticinesi di mercoledì prima della pausa estiva è stata anche una prima prova - se si può dire così - per la nuova consigliera di Stato Marina Carobbio, eletta nel Governo cantonale il 2 aprile scorso. La RSI l'ha incontrata negli scorsi giorni per un bilancio dei primi mesi di legislatura, con il passaggio (e il ritorno) da Berna al Ticino.

Marina Carobbio, Berna le manca, viste anche le discussioni piuttosto interessanti a livello federale che emergono in questo periodo?

"Proprio la scorsa settimana sono stata a Berna per il saluto che il Consiglio degli Stati mi ha rivolto, perché non avevo potuto farlo prima, essendo in campagna elettorale. Quindi devo dire che c'è stata una grossa emozione nel rivedere i miei colleghi, le mie colleghe, i rappresentanti del gruppo socialista alle Camere federali. E chiaro che certi temi su cui ho lavorato molto, penso a quelli delle assicurazioni sociali, penso al tema delle casse malati, in un certo senso mi mancano. Forse qui sono oggi presa molto anche dalla quotidianità, dell'affrontare subito dei problemi. A Berna c'era questa dimensione di avere più tempo per riflessioni di lungo periodo. Sono due attività diverse. Sono contenta comunque di quello che sto facendo qui in Ticino".

Facciamo un breve bilancio di questo inizio legislatura, che Governo ha trovato? Negli ultimi anni è stata costruita un po' questa immagine del Governo del "Mulino Bianco", come lo chiama qualcuno. E davvero così?

"Non mi sembra. Mi sembra che oggi si stia cercando di trovare delle soluzioni per affrontare la difficile questione della manovra di rientro, quindi le questioni finanziarie. È evidente che ci sono delle sensibilità diverse, ma è giusto che sia così. Rappresentiamo anche partiti politici diversi, quindi visioni diverse sul ruolo dello Stato, però oggi mi sembra che questo dialogo ci sia. Io non so com'era in passato, ma non vuol dire poi che per forza si troveranno sempre delle soluzioni consensuali".

All'esterno c'era questa immagine di Governo coeso, fin troppo coeso, secondo alcuni e tra questi anche una parte del suo elettorato di sinistra. Una delle critiche rivolte a Manuele Bertoli è stata proprio quella di non aver fatto, almeno apparentemente, molta opposizione...

"Nel nostro sistema spesso le cose che vengono discusse in Governo non escono e abbiamo un sistema collegiale. Quindi il sistema è un po'diverso da quei Paesi dove c'è una chiara maggioranza ed opposizione. Sono convinta che anche Manuele Bertoli ha difeso l'importanza di certi settori centrali dello Stato in difesa dei più deboli, di chi fa più fatica. Ecco anche per me questo tema è centrale, cioè noi dobbiamo garantire pari opportunità, per esempio in ambito educativo, dobbiamo avere un buon livello di socialità anche nel futuro, perché i bisogni sono tanti, pensiamo alla precarietà e alla povertà. Dobbiamo continuare a garantire una scuola di qualità. Se ci sono delle misure di risparmio da fare è chiaro che si discutano, visto anche la situazione finanziaria e tutti devono contribuire. Ci sono però dei settori molto sensibili dello Stato ai quali vanno dati mezzi finanziari per poter intervenire".

Come Governo siete al lavoro sulla manovra di rientro, c'è il decreto Morisoli. Ci sarà una manovra, lo sappiamo, molto importante. È preoccupata dai tagli che dovrete effettuare al DECS?

"Sono preoccupata se questi tagli andranno a indebolire il settore scolastico, avere meno mezzi per il mondo della cultura o anche dello sport, che non vuol dire che non ci sono dei settori dove non si può risparmiare. Anche all'interno del DECS ci sono delle misure di risparmio possibili. È chiaro che sarebbe molto meglio avere più mezzi per poter fare anche dei progetti rivolti al futuro, perché i bisogni sono tanti. Oggi ci sono delle sfide anche in ambito formativo. Penso per esempio alle nuove professioni legate alla transizione energetica e l'economia circolare, dove appunto si possono sviluppare, si devono sviluppare anche dei nuovi percorsi professionali. Penso all'importanza di continuare ad avere una scuola inclusiva. In Ticino si è fatto tanto e questa scuola inclusiva, che è un modello preso ad esempio anche da altri Cantoni della Svizzera (che vengono qui a vedere cosa facciamo noi) deve essere garantito. Oppure il disagio giovanile, che si sente anche nella scuola... Bisogna avere i mezzi per affrontarlo. Ma se si vanno a toccare questi settori essenziali, sì, sono preoccupata".

Quando è stata eletta ha detto di voler continuare a lavorare sul medio-lungo termine a un progetto rivolto al futuro. A cosa sta lavorando soprattutto in questo momento?

"I settori sono tanti, perché il DECS è veramente un dipartimento molto, molto ampio. Per quanto riguarda la scuola dell'obbligo partiamo con la sperimentazione sui livelli a settembre, abbiamo preparato tutto. Però dovrà essere accompagnata anche dal punto di vista politico questa sperimentazione. Poi c'è la formazione professionale, secondo me un settore molto importante che in Ticino va valorizzato maggiormente per dare ai giovani la possibilità di scelta. Non deve essere una scelta di tipo B, secondaria, meno importante. Quindi io vorrei veramente mettere l'accento sulla formazione professionale, sull'apprendistato. In questo senso ne ho già parlato anche all'interno della divisione formazione professionale".

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I primi 100 giorni di Marina Carobbio

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