Lo stabile ex Ostini, edificio nel cuore di Bellinzona, ha una nuova vita o funzione ed un nuovo nome, Casa Marta, il luogo della solidarietà per persone senza fissa dimora fortemente voluto dallo scomparso ex consigliere comunale bellinzonese Luca Buzzi, noto anche per il suo impegno civile. All’inaugurazione, sabato, presenti fra gli altri anche i congiunti del fondatore di Casa Marta. Emozionati e felici per il risultato raggiunto grazie a chi ne ha raccolto l’eredità da quel lontano 2009.
Lo spirito di solidarietà è stato contagioso anche “fuori” da quelle mura - come raccontato da Renato Minoli, presidente della Fondazione Casa Marta - tanto da spingere aziende, per esempio, a donare materiale come il parquet posato nelle 15 camere del centro. Non manca chi, almeno una decina, si è già annunciato spontaneamente per uno dei 32 posti letto presto a disposizione. Altre esigenze, come ricordato dallo stesso Minoli, saranno poi segnalate dai servizi cantonali e comunali così come dalle cliniche che magari devono dimettere delle persone senza un alloggio.
“Abbiamo delle realtà adesso nelle quattro regioni del Cantone - ha commentato il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, presente all’inaugurazione - ed è importantissimo fare rete, trovare delle sinergie e poter garantire in maniera sostenibile questa accoglienza e questa consulenza anche a bassa soglia che è estremamente importante”. La coesione sociale in un periodo estremamente complesso ha spinto il Municipio a stanziare i relativi crediti, concedere i diritti di superficie, come ha rammentato il sindaco di Bellinzona Mario Branda. Unica condizione il fatto che determinati spazi di questa casa fossero dati anche in accesso a società, enti, associazioni - spiega - fare in modo che non rimanesse isolata, ai margini ma ci fosse in qualche modo una interazione tra chi abitava, lavorava qui e chi invece normalmente opera nella città.