Ticino e Grigioni

Casi di rigore, il Ticino vuole di più

Il cantone chiede a Berna di estendere gli aiuti anche alle attività aperte nel corso dell'estate

  • 10 febbraio 2021, 19:10
  • 22 novembre, 17:38
02:15

CSI 18.00 del 10.02.21 - Il servizio di Luca Berti

RSI Info 10.02.2021, 19:10

  • © Ti-Press / Elia Bianchi
Di: CSI/Quot 

Per i casi di rigore in Ticino a fine gennaio sono stati messi sul tavolo quasi 76 milioni di franchi e altre risorse sono in arrivo con lo sblocco della riserva federale. Ma tra le condizioni poste da Berna per poter accedere al credito c'è il non aver aperto l'attività dopo il 1° marzo 2020. Un limite con cui si sono scontranti decine di imprenditori anche in Ticino, tanto che il Consiglio di Stato ha chiesto deroghe a Berna.

Le prime risposte sono già arrivate: la regola del 1° marzo non si applica a coloro che hanno ripreso una attività già avviata, né nei casi di modifiche della forma giuridica, né ai casi di fusioni aziendali.

Ma il Ticino vuole di più. "Chiediamo di poter considerare anche quelle realtà che hanno costituito la propria società nel corso dell'estate", ha spiegato Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell'economia, sottolineando la buona fede di chi ha avviato un'attività in un periodo tutto sommato positivo dal punto pandemico.

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Aiuti, c'è chi è escluso

Il Quotidiano 10.02.2021, 20:00

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