A Campione non ci si arrende di fronte al fallimento del casinò. Una lettera, firmata unitariamente dai sindacati di categoria, chiede a Matteo Salvini un intervento "tempestivo, finalizzato ad evitare il tracollo della storica comunità campionese". La struttura (ricordano Fisascat Cisl, Slc Cgil e Uilcom al ministro dell'interno) "garantisce la sopravvivenza" dei 2'000 abitanti.
I sindacati, nella missiva, puntano pure il dito contro la Banca nazionale svizzera, rea di aver fatto perdere in un solo giorno alla casa da gioco 20 milioni di franchi, in seguito alla decisione di abolire, nel 2015, la soglia minima di cambio franco/euro. Una scelta che ha "aggravato" la "profonda crisi" del casinò, determinandone l’impossibilità di onorare la convenzione con il Comune e quindi "costringendo" il tribunale di Como a dichiararne il fallimento.
I quasi 500 dipendenti della casa a gioco, gli oltre 100 del comune e tutti i campionesi sperano in una svolta in tempi brevi o dalla politica (tramite gli appelli e l'incontro previsto il 1° agosto a Roma) o dalla giustizia (la dichiarazione di fallimento sarà impugnata).