A Campione d'Italia non si spegne la speranza, dopo che il Tribunale di Como ha dichiarato il fallimento, venerdì, del casinò per insolvenza e per il peso del debito cumulato di 132 milioni di euro. Uno stato d'animo che si è tradotto in un gesto simbolico: una fiaccolata si è svolta in serata, a poche ore dalla notizia che ha significato la chiusura della casa da gioco, in attesa delle decisioni degli amministratori fallimentari. Intanto all'edificio sono stati posti i sigilli.
Alla marcia luminosa hanno partecipato circa trecento persone che hanno sfilato per le vie della località, le cui sorti sono legate a filo doppio a quella del Casinò del quale il comune (a sua volta in dissesto finanziario) è azionista unico e creditore.
Gli occhi dei quasi cinquecento dipendenti ma anche dei duemila abitanti dell’enclave, che da sempre si appoggia sulla casa da gioco, sono puntati all’esito del ricorso annunciato ai microfoni della RSI dal sindaco Roberto Salmoiraghi. Ci si attende molto pure dall’incontro a Roma, fissato per il 1° di agosto, con il Ministero delle economie e delle finanze.