A nulla sono serviti gli appelli dei mesi scorsi da parte di Legambiente e dei politici di Porto Ceresio, in testa a tutti i consiglieri comunali di minoranza, Franco Pozzi e Marco Prestifilippo, per una maggiore attenzione dell'ambiente lacustre. Appelli che hanno spinto anche i due granconsiglieri ticinesi, Fabio Schnellmann e Roberto Badaracco, a passare la frontiera per incontrare alcuni municipali italiani.
Pochi giorni fa sono stati pubblicati in rete dei video e delle fotografie che mostravano dei torrenti "colorati", in uscita dal depuratore di valle, che arrivano poi nella foce del lago, dove si è verificata, secondo quanto detto da Pozzi, una moria di pesci. Acqua colorata e liquami fognari, con cadenza episodica, si fanno vedere e sentire. Molti sono stati i commenti di preoccupazione e sdegno con un nuovo invito alla politica non solo locale, di cui si è fatto portavoce proprio Pozzi, di attivarsi per trovare al più presto soluzioni.
Tutti sperano nella nuova legge approvata in Italia lo scorso 29 maggio sugli ecoreati, con un testo che prevede pesanti sanzioni, fino al carcere, per coloro che inquinano suolo ed acqua. Anche i pescatori hanno fatto sentire la loro voce, raccontando con ironia che i pesci ormai si sono spostati sul versante ticinese, motivo che sta spingendo molti amanti di questa pratica a chiedere una licenza anche in Svizzera. L'associazione ambientalista locale, intanto, dopo una serie di azioni forti di sensibilizzazione sul territorio, attende le nuove analisi nel golfo della Goletta dei Laghi prima di prendere altre decisioni, tra cui quella eventuale di appellarsi alla nuova legge sugli ecoreati, scelta caldeggiata da molti cittadini.
sdr