“Sì” da parte del Gran Consiglio ticinese al sussidio per la ristrutturazione della sede amministrativa delle Officine idroelettriche della Maggia. Il palazzo a Locarno è un bene culturale d’interesse cantonale dal 2016 e la legge impone quindi che l’ente pubblico contribuisca finanziariamente in caso di lavori di restauro.
Il Governo aveva così proposto un sussidio 1’530’00 franchi, ma -considerate le sue finanze- la Commissione della gestione l’ha ridotto a un terzo, ovvero 510’000 di franchi, vista anche la buona situazione economica di Ofima. Un credito accettato dal plenum per 57 voti, contro 18 e un astenuto.
Le Officine idroelettriche sono detenute per l’80% da aziende della Svizzera tedesca, fra cui Axpo e Alpiq. In aula non sono mancate critiche a questi azionisti che -è stato detto in aula- hanno sfruttato le acque ticinesi senza lasciare quasi nulla al territorio. Ma critiche sono state rivolte anche al Governo per non aver ridimensionato la proposta di sussidio.
Contattato dalla RSI il direttore di Ofima Marco Regolatti ha dichiarato di aver preso atto della decisione del Gran Consiglio, malgrado il sussidio sia stato ridotto. Prende atto anche di una certa emotività che però secondo lui deve lasciare il posto alla legge. E visto che con la concessione di un sussidio, la legge è stata rispettata, per la direzione al momento un ricorso non è un tema.
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SEIDISERA 18.11.2024, 18:00