Un piano di massima, con varie ipotesi organizzative, per le colonie estive. Il Ticino si tiene pronto, in attesa che il Consiglio federale. mercoledì prossimo, chiarisca se e come potranno essere organizzate.
“Dal profilo sanitario e organizzativo stiamo aspettando le linee guida della Confederazione – spiega ai microfoni RSI il capoufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani Marco Galli –, sulla base delle quali possiamo immaginare che i numeri saranno un po’ inferiori per lasciare un po’ più di spazio e di agio e ci saranno delle misure a livello di educatori, ma anche di igiene – penso ad esempio alla cucina – in modo che le colonie possano venire organizzate nella massima sicurezza.”
Il via libera da parte di Berna alle colonie di tipo residenziale - che prevedono il pernottamento – non è però scontato. Per garantire comunque un'offerta che risponda ai bisogni delle famiglie durante il giorno, si è quindi valutata un'altra ipotesi “diurna”: “La messa a disposizione degli spazi scolastici potrebbe essere un’alternativa interessante, ma si tratterà di capire la disponibilità dei comuni in questo senso. Sappiamo che questi spazi, per come sono organizzati e per la loro ampiezza, possono risultare molto idonei allo scopo, ma le iniziative devono partire dal basso dopodiché il Cantone potrà certamente sostenerle.”
La legge prevede già un sussidio per le colonie residenziali, non però per quelle diurne: “Con il Consiglio di Stato abbiamo già posto la questione per valutare, qualora quelle residenziali non dovessero potere avere luogo, di trasformare questo sussidio per le colonie diurne” conclude Galli.
A sollecitare il Governo sul tema era stata anche un'interpellanza dell'MPS e una risposta è attesa durante la sessione del Gran Consiglio di settimana prossima. Un sondaggio presso gli enti organizzatori servirà intanto al DSS per quantificare l'offerta.
Il dilemma delle colonie estive
Il Quotidiano 23.05.2020, 19:00