Ticino e Grigioni

"Contatti intensi e proficui"

Il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi conferma: il piano nazionale anti mafia, incentrato sul Ticino, sta entrando nel vivo

  • 16 novembre 2019, 19:03
  • Ieri, 20:40
02:38

CSI 18.00 del 16.11.2019 Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 16.11.2019, 18:55

  • ©Ti-Press/Samuel Golay
Di: CSI/FrCa 

Negli scorsi giorni, il Consiglio federale, in risposta a un'interpellanza del consigliere nazionale PPD Fabio Regazzi aveva dichiarato che nell'ambito della nuova strategia di lotta alla criminalità organizzata, l’Ufficio federale di polizia (Fedpol) ha pronunciato 2 espulsioni (di persone condannate per appartenenza alla mafia italiana) e 15 divieti d'entrata.

Fedpol non può entrare nei casi specifici, ma il portavoce Thomas Dayer, ha dichiarato alla RSI che "per ordinare una misura preventiva quale il divieto d'entrata, bisogna dimostrare un legame concreto con la Svizzera. Fedpol conferma che in alcuni di questi casi sono stati effettivamente dimostrati dei legami con il canton Ticino". Non è un caso, infatti, che il piano nazionale anti-mafia sia incentrato sul Ticino e che i rapporti con la polizia cantonale siano ormai regolari.

"Siamo presenti anche in un gruppo di lavoro a livello nazionale", conferma il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi, "proprio nell'ottica di una maggior collaborazione che deve portare a dei risultati più puntuali in futuro". Cosa si aspetta la polizia federale da quella cantonale? "È decisivo riuscire a riconoscere quando un caso di competenza cantonale, ad esempio legato al traffico di stupefacenti, ha un legame con la criminalità organizzata". Solo così, ci spiega ancora Thomas Dayer, "con informazioni raccolte di prima mano", Fedpol può poi ordinare misure amministrative come quelle che abbiamo citato.

Per Fedpol, lo ribadiamo, la lotta alle mafie, in particolare italiane, è in cima alla lista delle priorità. L'obiettivo: impedire che una nuova generazione di persone legate alla criminalità organizzata possa installarsi in Svizzera. Lo è anche per la polizia cantonale, una priorità? "Diciamo che noi siamo di supporto, perché la criminalità organizzata è di competenza federale, chiaramente diamo un contributo e vogliamo darlo anche in futuro perché ci siamo resi conto e lo sappiamo che anche in Ticino ci sono infiltrazioni mafiose", chiarisce Cocchi.

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