Per anni aveva lavorato in un ufficio comunale del Luganese che si occupava anche di curatele. Dopo il pensionamento gli era stata concessa la possibilità di mantenere diversi mandati. Ed è proprio nell’ambito di questa attività che avrebbe compiuto gli abusi per i quali, dal mese scorso, si trova in carcere.
L’inchiesta è scattata su segnalazione della vittima, l’unica individuata finora. L’ex-impiegato avrebbe approfittato della pupilla (maggiorenne) a più riprese, a partire dal 2016. Si parla di toccamenti e di contatti di altra natura. Fatti che lui ha completamente ammesso. Le accuse ipotizzate a suo carico sono tre: coazione, sfruttamento dello stato di bisogno e atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere.
Spetterà alle indagini, coordinate dalla procuratrice capo Chiara Borelli, stabilire se si tratti davvero (come sembrerebbe) di un caso isolato. Gli inquirenti si sarebbero già mossi per acquisire i dossier che l’uomo aveva continuato a gestire con il beneplacito dell’Autorità regionale di protezione.
Francesco Lepori
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