Il Ticino è pienamente coinvolto nella maxi inchiesta internazionale contro la pedofilia coordinata dall'FBI legata al sito Playpen chiuso nel 2015. Il ministero pubblico ha confermato che tra i 42 svizzeri sotto inchiesta figurano anche 5 ticinesi. Sono tutti accusati di pornografia per aver, a vario titolo, scaricato e condiviso materiale pedopornografico. I procedimenti sono affidati a più procuratori e si trovano a vari stadi.
Le inchieste elvetiche concernono soprattutto consumatori ma, come rivelato da Cathy Maret, portavoce della Fedpol, "è stato possibile scoprire anche alcuni gravi crimini sessuali".
La scorsa settimana Steven Chase, il principale amministratore del sito, è stato condannato negli Stati Uniti a 30 anni sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti federali che erano riusciti ad assumere il controllo del sistema inserendovi un virus che ha consentito di tracciare i 150'000 utenti iscritti. Le indagini sono sfociate in 900 arresti (350 negli USA, 368 in Europa). Decine di persone devono rispondere degli abusi patiti da 351 bambini che hanno potuto essere identificati e assistiti.
CSI/Diem
Dal TG20:
Dal Quotidiano.
Per saperne di più: l'inchiesta RSINews su Il lato oscuro della Rete