“In luglio, quando c’è stato il trapasso di proprietà di Darwin si diceva, e ne ero convinto, che era stata ceduta una compagnia aerea sana: dopo poco più di quattro mesi ci ritroviamo conformati l’annuncio di liquidità pari a zero”. Non nasconde di essere stato colto di sorpresa Marco Borradori all’annuncio di lunedì dei vertici di Adria, la società che ha rilevato la ticinese Darwin Airline, di aver chiesto una moratoria concordataria e di aver varato un piano di riorganizzazione, che prevede la soppressione di un centinaio di posti di lavoro, per evitare il fallimento. Il sindaco di Lugano, ai nostri microfoni, aggiunge: “Non è una buona notizia, soprattutto per tutte quelle decine di dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro. E non è una buona notizia anche rispetto al piano di rilancio dell’aeroporto di Lugano-Agno”.
Per il rilancio dello scalo, lo ricordiamo, il Municipio chiede un credito di 20 milioni di franchi, per realizzare in particolare due hangar provvisori e acquistare terreni. Un messaggio che, solo tre settimane fa, Borradori disse di non voler ritirare, a meno che “si realizzino le ipotesi più nefaste”.
Uno scenario che, secondo il sindaco di Lugano, non si è ancora presentato: “Dovremo attendere l’evoluzione della procedura in pretura. Da parecchie settimane Lugano Airport SA è inoltre in contatto con altre compagnie interessate ad operare sulla rotta Lugano-Ginevra. Se la rotta dovesse essere mantenuta possiamo continuare sulla nostra strada, ma se così non fosse…”.
Se Darwin non fosse in grado di dare sufficienti garanzie finanziarie, l’Ufficio dell’aviazione civile potrebbe revocarle la licenza. I motivi del tracollo, ha comunicato Adria, risiedono nel fallimento di Alitalia (fallimento che ha portato alla cancellazione dei contratti) e a quello, “inaspettato”, di Air Berlin.
RG-AB/ludoC
RG 08.00 del 28.11.2017: il servizio di Alessandro Broggini
RSI Info 28.11.2017, 09:18
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