Ticino e Grigioni

Dialetto sì, ma non a scuola

Il Gran Consiglio non dà seguito a un'iniziativa per l'insegnamento facoltativo e propone invece campagne mirate

  • 23 giugno 2020, 20:21
  • 22 novembre, 19:06
05:16

CSI 18.00 del 23.06.2020 La diretta di Alessandro Broggini

RSI Info 23.06.2020, 20:19

  • archivio tipress
Di: pon 

Quale dialetto fra le tante varianti? Con quali libri di testo e quali insegnanti? Sono solo alcune delle difficoltà con cui si scontrerebbe l'introduzione di un insegnamento facoltativo del dialetto nelle scuole elementari e medie ticinesi, chiesto da un'iniziativa presentata da Nicholas Marioli e ripresa da Fabio Badasci.

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Le difficoltà del dialetto a scuola spiegate dalla relatrice Daniela Pugno Ghirlanda

RSI Info 23.06.2020, 17:37

L'obiettivo della salvaguardia di questa tradizione linguistica è condivisibile "perché tutti ci siamo affezionati", ha sottolineato la relatrice Daniela Pugno Ghirlanda. Ma non lo strumento: “Il dialetto non si insegna, si impara”, disse il poeta veneto Andrea Zanzotto citato nel rapporto e così anche a mente dei parlamentari, che hanno bocciato la proposta con 56 voti contro 10 e una astensione. D'altronde, su proposta dello stesso Marioli, il Consiglio comunale di Lugano aveva dato seguito alla proposta di introdurre corsi alle elementari ma "nel giro di un solo anno l'entusiasmo si è molto ridimensionato fino a sparire, tanto che il corso non è più stato riproposto".

In alternativa il rapporto chiede al Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport di garantire l'accesso ai fondi Swisslos per campagne mirate di promozione del dialetto e della cultura dialettale.

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