Questo fine settimana inizia il Ramadan, il mese di digiuno per i musulmani. Una ricorrenza con un forte impatto anche alle nostre latitudini, data la presenza di molte persone di religione islamica in Europa.
È però possibile collimare il rigido rispetto del digiuno con gli stili ed i ritmi di vita occidentali? I datori di lavoro e la società stessa si mostrano tolleranti? Lo abbiamo chiesto a Hassan el-Araby, responsabile della Biblioteca e centro culturale islamico di Chiasso.
“È una questione personale, i datori di lavoro non dovrebbero intromettersi. Capisco la difficoltà che un digiunante potrebbe aver nel lavorare in determinate condizioni, magari sotto il sole, ma il digiuno, anche quello cristiano, non è cosa facile. Chi è convito, tuttavia, riesce a far coincidere bene la sua fede con il suo lavoro.”
Cos’è, dunque, il Ramadan?
“Il digiuno avvicina al povero, a chi vive nella miseria e non ha niente per sfamarsi, non per scelta ma per condizione. È solidarietà e vicinanza con i meno fortunati. C’è anche l’aspetto della coesione sociale se si pensa alle famiglie che ogni sera si riuniscono, è un momento per vivere insieme le difficoltà e le cose belle della vita”.
Quanti sono i musulmani in Ticino che osserveranno il digiuno?
“È difficile da dire, non vorrei fornire percentuali azzardate, secondo me però più della metà cercherà di osservarlo (vedi scheda sotto). È un momento molto sentito, anche fra i non praticanti. È come il Natale nei paesi cristiani: tutti lo festeggiano, anche i non credenti.”
Parliamo di mondiali di calcio: l’Algeria è per la prima volta agli ottavi di finale e anche nelle altre squadre, Svizzera compresa, non mancano giocatori musulmani. Questi atleti rispetteranno il digiuno?
“Me lo sono chiesto anch’io. È sempre un fatto personale: se il giocatore se la sente farà il digiuno. Ma nessuno vuole che qualcuno si senta male, se il non mangiare e bere può essere dannoso per la salute allora si può chiedere un permesso all’autorità religiosa. Tra l’altro in Algeria sono state emesse fatwa per permettere ai giocatori che si trovano in Brasile di non rispettare il Ramadan.”
Intervista di Ludovico Camposampiero
Da sapere
Il Ramadan inizierà questo fine settimana, sabato o domenica a seconda della luna e della proclamazione dell’inizio ufficiale da parte delle diverse autorità religiose di riferimento. Il mese sacro terminerà il 27 luglio, durante questo periodo i musulmani dovranno astenersi dal consumare acqua e cibo e dall’avere rapporti sessuali, dall’alba al tramonto.
Stando all’Ufficio cantonale di statistica, a fine 2012 in Ticino si contano 5'461 musulmani, di questi il 39.2% è di nazionalità svizzera, il restante 59,5% (3'249) di nazionalità straniera. Dal 2000 in Ticino non vengono più effettuati censimenti a tappeto, ma a campione: data la scarsità del campione in questo caso non sono disponibili informazioni precise circa la provenienza dei musulmani stranieri in Ticino.