“Questa situazione potrebbe diventare un problema etico”. Così il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini a margine dei costi dei test auto-diagnostici sul Covid, che la Confederazione ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini svizzeri a partire da mercoledì scorso, 7 aprile. Test che offrono ai rivenditori (dunque ai farmacisti) un guadagno fino all'80 per cento del costo di base. In cifre, se il singolo test viene fornito dai produttori ad un costo tra i 5 e i 6 franchi, alla vendita può arrivare fino a 12. E se è vero che la Confederazione parla di gratuità, è anche vero che questi test vengono pagati con i soldi dei cittadini.
Zanini afferma che se inizialmente l’alto costo può essere giustificato dalle farmacie con la preparazione delle confezioni e con le spiegazioni ai clienti, in seguito (nelle prossime settimane) i margini di guadagno dovrebbero essere rimessi in discussione. Così come il prezzo di acquisto fissato dai fabbricanti: perché un conto è un acquisto isolato; un altro (come è il caso dei test fai da te) è quando si crea un mercato potenziale di 50 milioni di test al mese. In questo caso – dice ancora il farmacista cantonale – si pone un problema, e il prezzo di base dovrebbe essere pattuito.
CSI 18.00 del 09.04.2021: l'intervista di Francesca Torrani a Stefan Meierhans
RSI Info 09.04.2021, 20:04
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Anche Stefan Meierhans, sorvegliante federale dei prezzi, sta tenendo sotto osservazione la situazione e valutando se prendere posizione.