Secondo la SECO nel 2025 il PIL svizzero aumenterà dell’ 1,5% a fronte del 1,3% del 2024. L’inflazione si attesterà sullo 0,3% contro l’1,1% del 2024. La crescita nominale degli stipendi dovrebbe essere dell’ 1,4% contro l’1,8% del 2024.
Preoccupa l’instabilità geopolitica, dai conflitti in corso ai possibili dazi della futura amministrazione Trump contro Europa e Cina, senza dimenticare la debolezza dell’eurozona.
In Svizzera, i dati economici a livello federale sono incoraggianti, ma in Ticino vanno “declinati” tenendo in mente gli importanti rincari che si sono avuti negli scorsi anni, le retribuzioni che rimangono come sempre inferiori rispetto al nord delle Alpi e l’ennesimo aumento dei premi di cassa malati.
“Le famiglie svizzere e in particolar modo quelle ticinesi sono in una situazione di difficoltà. Dal 1999 al 2024 l’indice dei premi delle casse malati è andato aumentando di qualcosa come il 113,9% su base media”, spiega intervistato dal Quotidiano Edoardo Beretta, professore titolare alla facoltà di scienze economiche dell’Università della Svizzera italiana. “Questo ha ridotto la crescita del reddito disponibile”.
Buone notizie: i costi dell’energia diminuiranno dal 3 al 13% in tutta la Svizzera italiana, ad eccezione di Mendrisio, Massagno e Capriasca. I prezzi dei beni alimentari dovrebbero rimanere tendenzialmente stabili, considerando un’inflazione prevista dello 0,3%.
“Avremo senz’altro una crescita più ridotta dei prezzi al consumo, ma veniamo da una fase di grandi rialzi. E poi ci sono fenomeni come la ‘shrinkflation’, ovvero la riduzione del contenuto o della qualità di un bene a parità di prezzo”, continua Beretta.
Si può, tutto sommato, guardare all’anno che si è aperto con un moderato ottimismo e iniziare ad impostare - con le dovute cautele - la realizzazione dei propri progetti. Anche perchè sono proprio i progetti per il futuro a far girare l’economia.