Un ostacolo, o meglio un emendamento, si è materializzato giovedì contro la proposta della Gestione di rivedere al ribasso il contributo per la pedagogia speciale in Ticino. Il deputato socialista Danilo Forini e il presidente del Centro Fiorenzo Dadò hanno chiesto infatti lo stralcio del taglio di 2 milioni di franchi, avanzato nel rapporto di maggioranza sul preventivo che chiede di abbassare da 6,5 milioni a 4,5 milioni la spesa prevista per questa voce dal governo nel 2025.
Due milioni in meno che non passano inosservati. La direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti ha bollato la misura come pericolosa e promette battaglia. Un gruppo di associazioni, capofila la Conferenza dei genitori, ha lanciato una petizione online che ha raggiunto oltre 8’000 sottoscrizioni. Lo stesso Partito socialista, che appoggia l’iniziativa, sta valutando di lanciare un referendum nel caso in cui questo risparmio venga attuato. Più di 4’000 invece le firme raccolte tra carta e web da ErreDiPi, la Rete per la difesa delle pensioni, contro questo e altri risparmi nella scuola. Senza dimenticare la contrarietà dei sindacati.
È a Palazzo delle Orsoline però che si giocherà la prima partita e il risultato appare ogni giorno più tirato. Ci si conterà in aula martedì prossimo o al più tardi mercoledì e considerati gli sviluppi dell’ultima ora il destino della misura appare tutt’altro che scontato. Non da ultimo perché dal punto di vista contabile un sì o un no non stravolgerebbe il deficit preventivato per il Cantone che rimarrebbe intorno ai 90 milioni. Ma la politica, si sa, non è fatta di soli numeri.