La procura dovrà ripresentare un atto di accusa per il 31enne moldavo-rumeno presentatosi in aula giovedì alla Assise criminali per rispondere dell’esplosione nel 2019 del bancomat della Raiffeisen a Comano, proprio di fronte alla sede della RSI.
Il processo era previsto con rito abbreviato e la pena proposta per l’imputato era di 3 anni di carcere, di cui 8 mesi da scontare. Per la Corte però non bastano: secondo il giudice Amos Pagnamenta, ammesso e non concesso che i 3 anni siano sufficienti, almeno la metà dovrebbe essere trascorsa dietro le sbarre. La magistratura dovrà dunque rimettersi al lavoro in vista di un nuovo processo, non necessariamente con rito abbreviato. Nel frattempo l’uomo, arrestato in febbraio a un valico di Basilea, resta in prigione.
Il colpo al bancomat di Comano - uno dei rari in Ticino dove dopo una fase calda da qualche anno non se ne sono più registrati - era andato a vuoto. L’apparecchio era stato danneggiato e oggi non esiste più, ma la cassaforte aveva resistito allo scoppio provocato con il gas.
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RG 07.00 del 22.10.2019 Il servizio di Chiara Savi
RSI Info 22.10.2019, 09:50
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