Ticino e Grigioni

Evasione a luci rosse

Il direttore del Lumino’s accusato anche di frode fiscale. Avrebbe sottratto al fisco centinaia di migliaia di franchi.

  • 9 gennaio 2014, 23:42
  • 6 giugno 2023, 12:57
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Oggi pomeriggio, a Bellinzona, il direttore del Lumino's è ricomparso davanti al procuratore pubblico Antonio Perugini. Stavolta per rispondere di due nuove accuse: quelle di frode fiscale e di sottrazione d’imposta. Accuse che l'indagato, assistito dagli avvocati Filippo Gianoni ed Elio Brunetti, ha respinto. Tutto è nato dagli accertamenti informatici compiuti sul materiale a lui sequestrato. All’erario il 48enne non avrebbe dichiarato buona parte dei guadagni conseguiti, nel 2012 e nel 2013, con il bordello di Lumino. Si parla di diverse centinaia di migliaia di franchi. Solo per il 2012 la cifra d’affari lorda sottratta supera il milione.

Lui, come detto, ha negato ogni addebito. “Per i periodi in questione – hanno aggiunto i suoi legali al termine dell’interrogatorio – non aveva del resto nemmeno compilato la dichiarazione fiscale.” Di più la difesa ha preferito non aggiungere. La frode fiscale e la sottrazione d’imposta – ricordiamo – si sommano alle altre accuse già ipotizzate nei confronti del direttore del locale a luci rosse, come lo sfruttamento della prostituzione e la tentata estorsione. A breve ci saranno altri verbali, anche perché il 27 gennaio scadrà la carcerazione preventiva.

Francesco Lepori

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