Fiducia nei giudici ai minimi termini

La fiducia nei confronti del Tribunale cantonale in seno al Gran Consiglio grigionese si sta sgretolando. Lo stato di tensione tra i giudici e gli scambi di critiche degli ultimi mesi, hanno lasciato il segno e l'elezione dei magistrati prevista per la sessione di agosto rischia di riservare sorprese. Mercoledì il Parlamento retico si è occupato per la prima volta della situazione in cui versa la più alta corte del cantone. Il tono delle discussioni ha confermato che la questione è esplosiva e nel corso del dibattito le richieste di dimissioni si sono moltiplicate. I gruppi UDC, PS e PBD hanno criticato aspramente soprattutto il presidente della corte Norbert Brunner che ha anche visto respinta con 105 voti e nessun contrario la sua richiesta di potersi astenere dall'essere interrogato dalla commissione giudiziaria, l'organo di controllo del tribunale.

La frazione borghese-democratica, per bocca del capogruppo Gian Michael, ha apertamente chiesto le dimissioni del presidente finito sotto inchiesta su denuncia di un altro giudice. Norbert Brunner, difeso negli scorsi giorni da tre colleghi togati, viene criticato poiché con il suo atteggiamento starebbe complicando e ostacolando le indagini in corso. Il presidente socialista Philipp Wilhelm si è dichiarato scioccato dalla situazione generale del tribunale e ha chiesto un nuovo inizio. Secondo il capogruppo democentrista Jan Koch, invece, tutti i giudici non sono più eleggibili e l'elezione dovrebbe essere rinviata.

L'elezione del Tribunale cantonale, composto da sei giudici, dovrà tenersi durante la sessione di agosto. Rimane però aperta l'eventualità che la nomina possa non aver luogo. Diversi partiti hanno infatti annunciato che esamineranno attentamente la procedura d'elezione e condurranno previamente dei colloqui con tutti i giudici.