I conflitti d’interessi che investono almeno due dei dieci giudici chiamati a istruire il dibattimento sulla frana in Val Bondasca del 2017 potrebbero far sì che l’intera Corte, appartenente al tribunale regionale Maloja, venga ricusata. Due giudici, Franco Giacometti e Rosita Fasciati, hanno nel frattempo deciso di rinunciare al dibattimento. Un passo sufficiente per evitare che il processo passi in altre mani? Per il momento non è dato saperlo con certezza.
Il tribunale ha fatto sapere che la sua presa di posizione giungerà in forma scritta nei prossimi giorni. Ad essersi espressa, nel frattempo, è invece la Procura retica, che ha indicato alla RSI che non intende domandare la ricusa dell’intero tribunale regionale.
Apparentemente risolti i conflitti d’interessi
A porre dei dubbi sono i legami di parentela, politici e di amicizia di Giacometti e Fasciati con l’ex sindaca di Bregaglia Anna Giacometti, rinviata a giudizio assieme ad altre quattro persone. L’agenzia di stampa ATS riporta le dichiarazioni di Fasciati, la quale nega l’esistenza di un conflitto d’interessi per quanto riguarda una terza giudice coinvolta, Franziska Zehnder. Dunque, il problema della “parvenza di prevenzione” sarebbe risolto.
C’è il rischio che le parti chiedano che venga ceduta ad altri la competenza del processo
L’intento del tribunale regionale Maloja non è quello di cedere la competenza del processo, ma se al tribunale cantonale venisse inoltrata un’istanza che lo richiedesse, allora sarebbero altri giudici a dover decidere sul da farsi. Una richiesta che potrebbe giungere nei prossimi giorni dai familiari delle vittime che si sono costituiti accusatori privati, o dalle difese di uno o più dei cinque imputati.