Gli escursionisti dispersi stavano scendendo verso Bondo. Percorrevano i sentieri di una montagna che erano sotto stretta osservazione: da metà agosto erano stati posati dei cartelli segnaletici che avvertivano in tre lingue del pericolo.
La sindaca Anna Giacometti, che durante la conferenza stampa si è messa più volte le mani sulla faccia, ha sottolineato infatti, ai microfoni RSI, che le precauzioni erano state prese, " il 14 agosto abbiamo pubblicato un comunicato che avvertiva le persone di trovarsi in una zona di grave pericolo".
Il sentiero verso Sasch Furé, si trova al margine della zona pericolosa ed era quindi segnato in rosso. Percorsi - è stato detto - proprio chiusi non ce n'erano, tranne quello sul percorso della frana.
"Uno se vuole correre il rischio, ci va. Si è cercato quindi di rendere attenti gli escursionisti; anche nelle capanne si raccomandava di non avventurarsi, ma in questi casi è questione di responsabilità individuale".
Verrà aperta un'inchiesta penale per far luce su quanto accaduto mercoledì in Bregaglia,
CSI/APe