Frane e smottamenti sono sempre più frequenti: la natura in montagna è spesso imprevedibile ed è quindi difficile valutare in tempo reale il grado di pericolo effettivo in una data regione. Nei Grigioni è stato condotto un curioso esperimento per capire e migliorare le capacità di previsione di caduta dei massi.
RG 08.00 del 12.07.2019: Il servizio di Andrea Netzer
Si chiama “Rams rock fall” e si tratta di un sistema informatico di simulazione delle valanghe e delle frane. È stato utilizzato sul passo del Flüela dagli esperti dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio di Davos, i quali hanno fatto rotolare 180 massi di cemento, dal peso variabile dai 44 fino ai 2'670 chilogrammi, su un pendio lungo circa 300 metri.
“Questi test sistematici – ci dice il ricercatore Andrin Caviezel – come quelli che realizziamo qui sul passo del Flüela, rappresentano una novità. È la prima volta che siamo riusciti a verificare il sistema sempre sullo stesso pendio e con lo stesso tipo di sassi”. Nonostante gli eventi estremi, soprattutto in tempi di cambiamenti climatici, rimangano pur sempre difficili da prevedere, “con i nostri test cerchiamo di ridurre un poco questo fattore”, spiega l’esperto. “Su questo pendio (…) abbiamo realizzato una statistica e definito quale potrebbe essere un evento estremo in questo luogo”.
Queste informazioni serviranno ora agli ingegneri anche per calcolare quanto verrebbero a costare le misure di protezione necessarie per prevenire un evento estremo.