Ticino e Grigioni

Gestione fondi di solidarietà, il Ticino cerca un modello

Si è tenuto un primo incontro tra Cantone e rappresentanti dei comuni di Cevio e Lavizzara per fare il punto sulle risorse finanziare raccolte grazie alle donazioni

  • 18 luglio, 18:17
  • 18 luglio, 19:54
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Chi gestirà e chi distribuirà i milioni di franchi donati?

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Di: SDS/RSI INFO 

Mentre i lavori per ripristinare i servizi e le infrastrutture di base in Vallemaggia proseguono a pieno ritmo, dietro le quinte si sta già riflettendo sugli interventi di ricostruzione a lungo termine. Una delle questioni più discusse riguarda la gestione dei fondi raccolti attraverso azioni di solidarietà. Chi gestirà e chi distribuirà i milioni di franchi donati?

Il Dipartimento delle istituzioni, che funge anche da consulente per le amministrazioni comunali, ha chiesto un incontro con i sindaci di Cevio e Lavizzara, insieme ai rispettivi segretari comunali e contabili. L’obiettivo dell’incontro era duplice: fare il punto della situazione attuale e discutere della gestione delle risorse finanziarie raccolte grazie alla solidarietà non solo del Ticino, ma di tutta la Svizzera. Una solidarietà che si è tradotta in donazioni a sei zeri.

A differenza dei cantoni Vallese e Grigioni, il Ticino non dispone di gruppi responsabili per l’amministrazione dei fondi creati dalle donazioni in caso di catastrofi. Secondo la Sezione degli enti locali, è necessario nominare dei referenti capaci di gestire questa ingente massa finanziaria.

“Questi rappresentanti dovranno garantire la distribuzione dei fondi in base ai bisogni che emergeranno dai comuni, dai patriziati, dai privati e dalle aziende. Sarà quindi necessaria una sorta di piattaforma che assicuri la trasparenza nella rivendicazione degli aiuti finanziari. L’obiettivo è arrivare a una distribuzione ottimale degli aiuti, rispettando le finalità di chi mette a disposizione il denaro”, afferma Marzio Della Santa, capo della Sezione degli enti locali.

Per aspirare a un ente indipendente, sarà necessario trovare un’intesa sia con i comuni che con i diversi dipartimenti cantonali coinvolti nelle operazioni di ricostruzione, in particolare Territorio, Economia e Finanze. Un’altra domanda cruciale riguarda il coinvolgimento o meno dei rappresentanti istituzionali valmaggesi nella gestione dei fondi.

“La neutralità, anche nei confronti dei finanziatori, richiede una forte presenza di persone non direttamente coinvolte nel processo. È chiaro che Comuni e patriziati hanno un ruolo centrale nel manifestare il bisogno e nell’esprimere le aspettative. Questa entità dovrà poi gestire i fondi con oggettività e adeguata neutralità. Tuttavia, una presenza locale dovrà essere considerata”, conclude Della Santa.

Tutte queste questioni rimangono aperte e saranno affrontate nei prossimi mesi. La Sezione enti locali lavorerà a una possibile base legale per definire questi e altri aspetti, tenendo a mente il modello grigionese già collaudato.

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