Il prolungarsi della pandemia e delle restrizioni in Ticino stanno facendo emergere fenomeni di insofferenza da parte dei giovani. Questi episodi - l'ultimo verificatosi lo scorso sabato sera alla Foce di Lugano - si manifestano in trasgressioni sempre più frequenti delle norme anti-Covid.
Secondo Marco Galli, il responsabile dell'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani del DSS, tutte le ricerche svolte in questo ultimo periodo mostrano un aumento delle richieste di aiuto e di situazioni particolari tra gli adolescenti: "È importante averne cura, sono una priorità per il Cantone", sottolinea.
Per aiutare le strutture di protezione e quelle educative per l'accoglienza di minorenni, il Cantone ha coinvolto degli educatori che si occupano della parte diurna, per intrattenere tutti i ragazzi che non vanno a scuola o che non hanno un'occupazione. "Si tratta di valutare le singole situazioni e cercare di dare dei potenziamenti mirati per potersi fare carico di situazioni che possono essere di difficile gestione", spiega Marco Galli ai microfoni della RSI.
Per favorire il lavoro di prossimità è dunque indispensabile tutelare la sopravvivenza dei momenti aggregativi per i ragazzi. "Nell’ambito dell'animazione socioculturale, per esempio, stiamo mettendo in cantiere una serie di incontri per gli animatori - conclude Galli - con la possibilità di una supervisione, in modo da poter avere maggiori strumenti per mantenere aperte queste strutture, nonostante le misure di prevenzione sanitarie".
Disagio giovanile
Il Quotidiano 22.03.2021, 20:00
Violenza contro la polizia, non solo colpa della pandemia
Telegiornale 22.03.2021, 21:00
CSI 18.00 del 22.03.2021 - L'intervista di Francesca Calcagno al capitano della polizia cantonale Marco Mombelli
RSI 22.03.2021, 19:08
Contenuto audio