La magistratura ticinese ha evaso 46'702 incarti nel 2016. È il primo dato che emerge dal rendiconto annuale allestito dal Consiglio della magistratura e delle autorità giudiziarie. Secondo l’organo di vigilanza, il numero è indicativo dell’operosità dei magistrati, confrontati però con una mole di lavoro in crescita e casi sempre più complicati.
Nonostante l’analisi riporti una situazione abbastanza buona dal profilo dei dati in relazione ai mezzi a disposizione, non mancano le criticità. Ad iniziare dall’esigenza di procedere al più presto all'elezione del successore del procuratore generale John Noseda e alla sostituzione del procuratore pubblico dimissionario Nicola Corti.
Nel documento, inoltre, si segnala la netta crescita di procedimenti aperti per reati finanziari, cresciuti in un anno da 1’176 a 1’771. Difficoltà vengono segnalate anche dall'Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi, che si è visto ridurre i giudici da 4 a 3 per decisione popolare. E qualche preoccupazione giunge pure dal tribunale penale, confrontato con un notevole aumento di lavoro: 237 gli incarti aperti lo scorso anno, un dato chiaramente superiore alla media (173).
Il documento non manca di segnalare i problemi con cui è confrontata la giustizia ticinese, "senza che si sia potuto rilevare dei segnali sostanziali di miglioramento". Anzi, la situazione finanziaria del cantone, in particolare le decisioni riguardanti le risorse umane e materiali a disposizione della magistratura, iniziano ad influire negativamente sulla risposta che essa può dare alle domande di giustizia del cittadino. La situazione logistica generale continua a essere difficile e inadatta alle necessità di spazio, sicurezza e immagine, viene denunciato nel rapporto.
CSI/dielle