La pandemia di Covid-19 è terminata. Lo ha detto venerdì l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ponendo così fine all'emergenza sanitaria internazionale dichiarata tre anni fa. "In fondo si tratta dell'ufficializzazione di quanto alle nostre latitudini stiamo osservando già da almeno sei mesi" dice alla RSI Mattia Lepori, vicecapo Area medica dell'Ente ospedaliero cantonale (EOC). "Sapevamo che un giorno o l'altro questa notizia sarebbe arrivata. E tutto sommato c'è una certa soddisfazione".
Negli ultimi tre anni abbiamo imparato a lavarci le mani più spesso, a salutarci col gomito, a portare la mascherina. Abbiamo anche praticato il distanziamento sociale e messo in atto tutta una serie di provvedimenti. "Abbiamo appreso delle cose che potrebbero essere utili in un futuro" commenta ancora Lepori, sottolineando però che non è possibile affermare se poteva andare meglio o peggio. "Siamo stati confrontati con un virus completamente sconosciuto. I piani pandemici che esistevano erano basati sul modello dei virus influenzali. E questo non è un virus influenzale". Si tratta dunque di fare tesoro di quanto appreso.
OMS, la pandemia è ufficialmente finita
Telegiornale 05.05.2023, 20:00
Un'esperienza "che avevamo rimosso"
Secondo Lepori bisogna ricordare che "le malattie infettive esistono ancora e possono potenzialmente essere ancora causa di grandi epidemie con grandi tassi di mortalità". Un aspetto, questo, che "noi occidentali avevamo probabilmente rimosso: l'ultima grande epidemia che ha colpito l'Europa è stata la spagnola, poi l'asiatica, anche se forse in modo meno drammatico. Ma erano almeno 50-60 anni che non si verificava più qualcosa di così eclatante".
Ora l'igiene delle mani è uno strumento che sarà positivo anche per il futuro, aggiunge il medico. E per quanto riguarda l'uso della mascherina: "Forse deridevamo i turisti asiatici quando li vedevamo alle nostre latitudini con delle mascherine. Ma forse ora la mascherina non sarà più un tabù: durante determinati periodi dell'anno per certe persone potrebbe essere necessaria".
La presa di posizione dell'Ufficio del medico cantonale
"Abbiamo preso atto della odierna comunicazione dell’OMS che si basa sostanzialmente sulla valutazione del rischio. Riteniamo questa decisione sia coerente e segni il ritorno a una certa normalità, già riconosciuto a livello nazionale e cantonale con la chiusura del centro cantonale di vaccinazione di Rivera e la fine della pubblicazione settimanale dei dati epidemiologici. L’andamento epidemiologico continua ad essere monitorato e in caso di cambiamento della situazione si provvederà a dare puntuale comunicazione".