Si apre oggi, lunedì, il processo per la morte di un 44enne del Mendrisiotto, avvenuta il 22 aprile di due anni fa all’entrata della discoteca Rotonda di Gordola. Il decesso, sostiene l’accusa, è stato provocato da un colpo sferrato da un 23enne della Riviera: il giovane, che si è sempre dichiarato innocente, deve rispondere alle Assise Criminali di omicidio intenzionale per dolo eventuale.
A processo per l'omicidio di Gordola
Il Quotidiano 10.05.2019, 21:00
L’uomo morì per emorragia cerebrale in seguito ad un colpo alla testa ricevuto da dietro nell’atrio del locale notturno. Per il procuratore pubblico Arturo Garzoni, a sferrare il pugno al collo è stato il giovane alla sbarra. Dopo il gancio, sostiene sempre l'accusa, è seguita una spallata che ha spinto la vittima sul cancello e poi a terra: colpi sferrati per farsi spazio tra la folla, dato che il giovane voleva raggiungere la sua ex ragazza che era già sulla rampa di uscita del locale.
Il 23enne, come detto, si è sempre professato innocente: dichiara di non aver nemmeno toccato la vittima. In aula, verranno sentiti sia i medici legali, sia la perita di parte. I difensori del giovane hanno infatti prodotto un documento secondo cui è stata una malformazione del 44enne all'arteria sinistra ad aver provocato la rottura del vaso, non un contatto con terzi.
Per l'imputato, da tempo a piede libero, l'accusa chiederà oltre 5 anni di carcere.